Avio debutta in Borsa con i motori dei razzi Vega. Domani la quotazione. Battiston (Asi): noi i «business angel» (Corriere della Sera)


Avio scalda i motori. A luglio il razzo Vega porterà in orbita con un doppio lancio dalla base di Kourou nella Guyana francese un satellite italiano e uno israeliano per l’osservazione della Terra, rafforzando il ruolo dell’Italia nella Space economy che nel mondo vale 350 miliardi. Ma ora l’impegno è concentrato sulla giornata di domani quando il gruppo aerospaziale made in Italy, che ha collocato nei cieli anche i satelliti di Google, dovrà atterrare a Piazza Affari sul segmento Star. Avio si presenterà al listino come una public company tecnologica, la prima quotata al mondo specializzata nei razzi per satelliti. L’azienda ha appena realizzato il primo motore a propulsione solida in fibra di carbonio, per i lanciateri Ariane 6 e Vega C. Volerà nel 2019. «Ma lavoriamo già a un motore a carburante liquido, in grado di lanciare più satelliti in orbite differenti. Tradotto, significa più flessibilità e meno costi», spiega Roberto Battiston, fisico all’Università di Trento, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. «Per Avio e per l’industria nazionale che vale 1,7 miliardi di ricavi e 6 mila posti di lavoro, l’ente ha in pratica svolto il ruolo di business angel. Con i programmi industriali italiani, abbiamo convinto l’Agenzia spaziale europea a dirottare 420 milioni fino al 2019. Sono serviti ad Avio per sviluppare il nuovo lanciatore Vega C e il motore P120 che sarà montato su Ariane 6. Il risultato? Abbiamo già venduto 15 lanciatori ad Arianespace dal 2012 con un ritorno per Avio di 390 milioni. Come dire che Tinvestimento pubblico per il gruppo aerospaziale è stato pari a un quarto dei ricavi annui. Insomma, Avio sta già restituendo l’investimento fatto dal Paese», spiega Battiston.

Così nello stabilimento Avio di Colleferro (Roma) sarà prodotto il motore per tutti i lanciatori europei. «Lo Stato attraverso Asi ha contributo a fare di Avio un’azienda in grado di farsi valere sui mercati e ora di quotarsi in Borsa. E un modello di strategia industriale vincente», aggiunge Battiston.

Domani Avio si misurerà con il mercato e l’appetito degli investitori. Ma il listino la conosce già con i suoi 292 milioni di ricavi in crescita del 14% (secondo i dati del prospetto) e investimenti di 24 milioni, quasi raddoppiati. La matricola nascerà difatti dalla Special purpose acquisition company Space 2 promossa dall’avvocato Sergio Erede, da Gianni Mion, Edoardo Subert e Carlo Pagliani, e Roberto Italia, già quotata al Miv, il mercato per gli istituzionali. Domani la Spac si fonderà con la Avio e a Piazza Affari gli investitori di Space 2 si troveranno direttamente in mano azioni della società. La compagine vedrà Leonardo (ex Finmeccanica) al 25-27%, i promotori della Spac al 3,5% e i manager al 4%. Infine, il 65% in portafoglio agli 80 investitori privati che hanno creduto nell’avventura si trasformerà in flottante.